Il
venerdì santo ad Ispica, in provincia di Ragusa, è
molto particolare. La
processione del "Cristo alla colonna" ha origini molto
antiche delle quali si coservano gli aspetti più sani e si
sono persi gli atteggiamenti più medievali come la costituzione
di un gruppo di fedeli che rappresentano i "flagellanti",
degli uomini a torso nudo e col capo cosparso di spine che si percuotevano
le spalle con vario materiale (corde, vetro, ferro, chiodi...).
Oggi la processione è organizzata dalla confraternita della
Chiesa di Santa Maria Maggiore che si occupa di prendere il simulacro
del Cristo alla Colonna
e di attuare la processione che inizia dopo la mezzanotte del giovedì
santo fino alle prime luci dell'alba del venerdì, per poi
iniziare alle tre del pomeriggio. Prima della processione la statua
è sommersa dai baci dei fedeli ed è deposta in una
vara. Questa cittadina non è immune dalle diatribe tra i
Santi presenti anche in altre città isolane. Qui i cittadini
si dividono tra "cavari", appartenenti alla Chiesa di
S. Maria Maggiore, e "nunziatari", appartenenti alla Chiesa
della SS. Annunziata. Entrambe le confraternite volevano avere una
parte attiva nei festeggiamenti legati alla settimana santa e, per
togliere ogni problema, si è giunti ad una sorta di compromesso:
una delegazione dei nunziatari rendono omaggio alla Madonnina posta
nella chiesa madre e poi alla statua del Cristo preservata nella
chiesa S. Maria Maggiore; così inizia la processione organizzata
dai cavari della chiesa di Santa Maria Maggiore, mentre il venerdì
santo è il turno dei nunziatari con il Cristo alla Croce,
previo prelevamento di una delegazione della confraternita legata
a Santa Maria Maggiore, l'inchino in onore della statua della Madonna
della Chiesa madre e a quella dei cavari.
LE
FOTO DELLE FESTE DI ISPICA
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